REGOLA NUMERO UNO: NON FASCARSI IL CAPO PRIMA DI AVERLO ROTTO.
Nei Comuni dove esistono casi di corona virus PUO’ essere costituito un cordinamento ai sensi di norme regionali. Non è il nostro caso e non è detto che lo sia.
PER AZIONI DI PROTEZIONE CIVILE SI INTENDE TASSATIVAMENTE:
Fornire viveri a chi è ammalato e non abbia nessuno che può aiutarlo.
Fornire viveri a chi è in quarantena e non abbia nessuno che può aiutarlo
Quando c’è un’emergenza servono nervi saldi ed una regia unica.
NESSUNO PRENDA INIZIATIVE AUTONOME.
ORGANIZZATIVAMENTE FA TUTTO IL COMUNE CON UN SOLO RIFERIMENTO TELEFONICO, CHE SARA’ AMPIAMENTE COMUNICATO A TUTTI QUALORA CE NE SIA IL BISOGNO.
Ritengo invece che, qualora si determini una criticità seria, potrebbe mancare la minima assistenza a persone sole o in sato di bisogno che a PRESCINDERE DAL CORONA VIRUS non saprebbero a chi rivolgersi.
ANCHE IN QUESTO CASO NIENTE IMPROVVISAZIONI
Samo una comunità piccola e organizzata, i casi su cui intervenire si conterebbero sulle dita delle mani.
PER ORA QUESTI SCENARI SONO LONTANI, PENSIAMO SOLTANTO AD EVITARE IL PROPAGARSI DEL VIRUS ATTENENDOCI ALLE REGOLE. e’ L’UNICA COSA CHE POSSIAMO FARE.
Vedremo i risultati tra 10 gg.
Forza e coraggio.
Alberto Ferrini